“C’è un ingrediente che non manca mai nei miei piatti e che consente di riconoscerli. Il mio ingrediente segreto è la memoria. Ognuno dei miei piatti contiene almeno un pizzico di memoria. Ognuno dei miei piatti, con la sua semplicità, prova a raccontare una storia.”

Pino Cuttaia, 48 anni, tre figli, ha aperto la Madia a Licata insieme alla moglie Loredana nel 2000. Qui ha ottenuto la prima stella Michelin nel 2006 e la seconda nel 2009.

Nato a Licata, da bambino ha seguito la famiglia nel nord Italia. Ha vissuto a Torino, dove ha studiato e lavorato in fabbrica. In quegli anni si diletta in cucina, poi l’hobby diventa lavoro: dopo lunghi soggiorni nelle cucine di rinomati ristoranti tra cui Il Sorriso a Soriso, Novara e Il Patio a Pollone, Biella, Pino Cuttaia torna in Sicilia.

La precisione nel lavoro, imparata al Nord, il calore, la passione, gli ingredienti e le ricette della sua infanzia ritrovati al Sud gli consentono di reinventare, di cucinare ricordando momenti passati: stagioni, simboli della storia gastronomica della sua gente.

Una cucina della memoria che riscuoterà successi unanimi di critica e di pubblico.

Tra gli ultimi riconoscimenti ricevuti da Cuttaia spiccano il Premio Pommery Piatto dell’anno con la Nuvola di mozzarella per la Guida Ristoranti de L’Espresso nel 2013, “Cuoco dell’anno” per il Golosario e il suo Uovo di Seppia, piatto-simbolo dell’edizione 2014 di Identità Golose.

Pino Cuttaia in libreria

 

Giunti Editore

Per le scale di Sicilia

 

Racconti di Francesco Lauricella

Fotografie di Davide Dutto

Prefazione di Marco Bolasco

 

A nonna Rosalia, che mi ha donato i valori di questa Sicilia, e a mia moglie Loredana, che mi ha consentito di apprezzarli fino in fondo.

P.C.

Dalla Prefazione di Marco Bolasco

 

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